NO AI TEST INVALSI – NO AL COMMISARIAMENTO DELL’INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO

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ADI, ADU, ANDU, CIPUR, CISL-Università, CNRU, CNU, COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, CSA-CISAL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, SUN, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUA.

“Alcuni giorni fa il ministro Maria Chiara Carrozza ha annunciato di volere applicare il controverso strumento del test INVALSI anche al Sistema universitario nazionale.”

 

 

3 comments for “NO AI TEST INVALSI – NO AL COMMISARIAMENTO DELL’INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO

  1. Giovanni Vittorio Pallottino
    3 novembre 2013 at 20:05

    Mi sembra di sapere che test sull’apprendimento degli studenti sono già in atto a Medicina e dintorni.
    Se attuata in modo sensato, questa iniziativa potrebbe essere utile anche in altre facoltà.
    Ci sarebbero vantaggi e svantaggi, inclusi alcuni pericoli, ma la mia esperienza mi porta ad essere favorevole.

  2. Ugo Biader
    4 novembre 2013 at 11:03

    Sono favorevole all’uso dei test INVALSI anche per la verifica del livello di preparazione universitaria, per gli esami. Io li uso da 10 anni, con soddisfazione mia e degli studenti: solo alcuni di questi preferirebbero le prove orali, affidandosi alla “parlantina”. Basta concepire i “quiz chiusi” in modo che le risposte proposte richiedano ragionamento e non siano solo mnemonici. Se la metodoloogia va bene per l’accesso universitario, perché dovrebbe essere combattuta poi? Forse che qualche docente si sente più “realizzato” ad improvvisare una relazione col povero studente in pochi minuti, esercitando “diritto di vita e di morte”?

  3. Marinella Lorinczi
    4 novembre 2013 at 18:42

    Alcune università hanno partecipato alla sperimentazione del test generalistico, uguale per tutti. Precedentemente è stato chiesto ad alcuni colleghi miei di propagandare l’iniziativa presso gli studenti, per invitarli a partecipare. L’adesione volontaria non è stata da noi altissima. I risultati non sono noti, come nemmeno il testo del test. Io sono ancora ferma a queste informazioni. Si dice che se diventasse obbligatorio, i fondi verrebbero erogati anche in base alla partecipazione e ai risultati ottenuti dagli studenti dei vari CdL.

    Il test è stato comunque tradotto da uno statunitense (elaborato da un’agenzia privata), con adattamenti. E’ stato acquistato dal MIUR. Quanto sarà costata l’operazione? Ho visto precedentemente una specie di fac-simile, allarmante per i contenuti trasmessi. Ho anche letto delle critiche aspre americane a un test USA, simile alla simulazione che ho letto, che poi è stato anche ritirato e sostituito.

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