Senato. Numero chiuso a ogni costo – Appello per salvare la Sanità pubblica

  1. Al Senato il numero chiuso simil-francese: di male in peggio
  2. Un PIANO per superare il numero chiuso
  3. Da Pisa un APPELLO per salvare la Sanità Pubblica
  4. Le proposte dell’ANDU per salvare la Sanità pubblica
  5. L’elezione dei Rettori e la CRUI. Un’iniziativa dell’ANDU
  6. L’intervento dell’ANDU all’Assemblea Nazionale della FLC-CGIL
  1. Al Senato il numero chiuso simil-francese: di male in peggio

      La Commissione Istruzione del Senato il 22 dicembre 2023 ha iniziato, in sede referente, la discussione su due Disegni di legge riguardanti l’accesso a Medicina, il  n. 915, presentato da Fratelli d’Italia, e il n. 942, presentato dalla Lega.

     Il Disegno di legge della Lega prevede l’abolizione del numero chiuso, come il Disegno di legge presentato da Alleanza Verdi e Sinistra (n. 259) e quello d’iniziativa dell’Assemblea regionale siciliana (n. 916), non ancora abbinati agli altri due.

     Invece il Disegno di Legge dei Fratelli d’Italia mantiene il numero chiuso spostando la tagliola a dopo un semestre, con tre materie (fisica medica, biologia cellulare e genetica, principi di anatomia umana), comune tra i corsi di Medicina, Biotecnologie mediche e Scienze motorie e sportive, a cui si accedere liberamente Coloro che avranno superato i tre esami previsti potranno partecipare a un test nazionale (rieccolo!). Chi non dovesse ‘vincere’ il test-lotteria potrebbe continuare gli studi in Biotecnologie mediche o in Scienze motori e sportive o iscriversi a un’altra laurea «senza perdere per questo un anno di studio», come pare abbia dichiarato la Ministra. Non un anno quindi, ma ‘solo’ sei mesi.

     In altri termini, si vorrebbe spostare di 6 mesi la decimazione, attraverso il test, di coloro che vorrebbero frequentare Medicina, dopo avere operato una prima scrematura (superamento dei tre esami entro dicembre) che peserà in termini di impegno e di costi economici più di quanto oggi accada per prepararsi agli attuali test per accedere a Medicina.

     Insomma, si torna a volere attuare in Italia un numero chiuso simil-francese, proprio quando in Francia quel sistema è fortemente criticato per avere prodotto danni enormi agli studenti e alle loro famiglie: oltre l’80% degli iscritti sono stati espulsi dopo un ‘inutile’ anno di studio (v. il punto Selezione alla francese: un rimedio peggiore del male nel documento Numero chiuso: di male in peggio. Meglio il sorteggio).

  1. Un PIANO per superare il numero chiuso

     Circa 4 anni fa l’ANDU aveva proposto un Piano straordinario per superare il numero chiuso a Medicina per realizzare un servizio sanitario adeguato ai bisogni del Paese e per assicurare ai giovani la possibilità di scegliere che cosa studiare. Ecco la proposta, ancora valida, dell’ANDU:

1. l’abolizione del numero chiuso per le Scuole di specializzazione, per assicurare un maggior numero di specializzati al Sistema sanitario e per impedire che ancora una volta si lascino senza sbocchi migliaia di laureati. Per questo è necessario coinvolgere formalmente e pienamente anche le strutture ospedaliere non universitarie – come in tanti altri Paesi – consentendo l’assunzione degli specializzandi fin dai primi anni. Occorre inoltre prevedere maggiore autonomia e responsabilità per gli specializzandi;

2. l’accesso per il prossimo anno di almeno 20.000 giovani a Medicina;

3. un programma per l’abolizione del numero chiuso a Medicina entro pochi anni (4-5), periodo durante il quale ogni anno si dovrebbe aumentare il numero degli accessi e si dovrebbero adeguare i corsi di laurea per accogliere adeguatamente gli studenti. Occorre per questo stanziare subito i fondi per le necessarie risorse umane e materiali

3. Da Pisa un APPELLO per salvare la Sanità Pubblica

 “Salviamo la Sanità Pubblica. 
Appello alle arti, alla cultura e alla scienza. Facciamo la nostra parte!”

      Un gruppo di «medici, ricercatori, docenti che operano e hanno operato nel SSN e per il SSN» ha promosso la sottoscrizione di un APPELLO «Alle Università, agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, alle Aziende Ospedaliere, alle Aziende Sanitarie Locali, alla Scuola Normale Superiore, al Consiglio Nazionale delle Ricerche, all’Accademia dei Lincei, alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, alle Accademie artistiche teatrali e musicali.»

Nell’Appello, tra l’altro, si legge:

     «Contestualmente a misure di emergenza (più risorse per il personale sanitario, come invocato da Sindacati, Associazioni, Comuni, Regioni), è necessario avviare un vero e proprio processo di restauro di quell’edificio che fu disegnato come SSN attraverso l’abolizione di norme, misure, leggi e pratiche poste in essere negli anni successivi alla sua istituzione e che lo hanno snaturato radicalmente: in altri termini, de-aziendalizzazione, de-mercificazione della salute, contrasto alla privatizzazione – nel rispetto della libertà di impresa e delle prerogative dello Stato.»

     L’Appello è già stato condiviso da oltre 800 persone ed è ancora possibile sottoscriverlo.

  1. Le proposte dell’ANDU per salvare la Sanità pubblica

      Per salvare e rilanciare la Sanità pubblica l’ANDU da anni chiede il «ribaltamento totale delle logiche che hanno portato al disastro della Sanità pubblica, la quale va liberata dagli sbarramenti che impediscono l’ingresso a Medicina e nelle Scuole di specializzazione, imposti per ‘rispettare’ interessi corporativi e accademici, abrogando, tra l’altro, la normativa che ha portato all’aziendalizzazione del Sistema sanitario. La “programmazione”, arbitraria, degli accessi a medicina e alle specializzazioni ha portato a quelle grave carenza di medici, causa prima dell’implosione della Sanità pubblica.

     Nell’ambito di una riorganizzazione di tutto il Sistema sanitario pubblico, occorre avviare subito un piano straordinario per l’assunzione in ruolo (basta precariato!) di medici e infermieri, assicurando loro un lavoro dignitoso e in sicurezza, per consentirgli di esprimere al meglio la loro professionalità; un lavoro adeguatamente retribuito anche per fermare la fuga dal pubblico verso il privato e l’estero.

     Non sono più tollerabili, in particolare, le liste di attesa, anche di tanti mesi, e il fenomeno, pericoloso e costosissimo, dei “medici a gettone”.

     Inoltre si dovrebbe al più presto arrivare all’abolizione dell’attività intramoenia, uno dei principali fattori della disgregazione del SSN.

     Va inoltre radicalmente rivisto il ruolo e la formazione dei medici di base.

     La salute è un bene primario da garantire a tutti e per questo deve essere realizzato un Sistema che assicuri una Sanità pubblica nazionale (non più frazionata e differenziata per regioni), qualificata, gratuita e diffusa in tutto il territorio (no ai “viaggi della speranza”). Un Sistema che punti alla prevenzione e non alla medicalizzazione della salute.

     Un Servizio Sanitario Nazionale, quindi, non più sottomesso agli interessi privati esterni e interni e liberato da ogni logica affaristica e corporativa. Una Sanità la cui gestione venga finalmente sottratta totalmente alle scelte spartitorie dei partiti (nomine politiche, lottizzazioni, etc.).» (dal documento Sanità e Medicina chiuse per sempre?).

  1. L’Elezione dei Rettori e la CRUI. Un’iniziativa dell’ANDU

     Un tema ‘normalmente’ assente nelle elezioni dei Rettori è il ruolo che un Rettore svolgerà, singolarmente e come partecipante alla CRUI, a livello nazionale.

     Un ruolo oggi ancora più importante in un momento in cui è diventato indispensabile e urgente affrontare e risolvere le questioni principali dell’Università: finanziamenti e loro distribuzione, diritto allo studio, reclutamento e precariato, modalità concorsuali, governance locale e nazionale, etc.  Questioni queste che hanno ricadute rilevanti nei singoli Atenei.

     Su questa questione l’ANDU ha promosso un Confronto pubblico con i candidati a Rettore dell’Università di Messina.

     Il Confronto si è svolto il 17 novembre 2023 e ad esso sono state interessati oltre 950 persone, tra partecipanti in presenza, collegati in diretta da remoto e successivi accessi su YouTube.

  1. L’intervento dell’ANDU all’Assemblea Nazionale della FLC-CGIL

      L’ANDU è intervenuta all’Assemblea nazionale della FLC-CGIL tenutasi a Firenze il 19 ottobre 2023.

     L’ANDU ha affrontato i seguenti temi: legge sul precariato, modalità concorsuali, inizio della demolizione dell’Università statale, abolizione dell’ANVUR e delle ASN, docente unico, ruolo della CRUI, nuovo organismo nazionale, autonomia dell’Università, numero chiuso. (v. l’intervento al ‘tempo’ 1.31.04 del video dell’Assemblea).

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