“La ricerca precaria nella pandemia”

           Si segnala l’Appello “La ricerca precaria nella pandemia” di un gruppo di ricercatori precari che si rivolge a tutti i ricercatori precari, invitandoli “a partecipare ad un’assemblea aperta telematica il giorno 6 maggio alle 18.00”. Per leggere l’Appello cliccare qui. – Per vedere l’Assemblea che si è tenuta cliccare qui.

         L’ANDU, da parte sua, invita studenti, precari e docenti a unirsi in una comune battaglia per dare una soluzione reale e definitiva al dramma del precariato, intollerabile per i diretti interessati e dannoso per l’intera Università e per l’intero Paese.
       L’unità del mondo universitario è necessaria e possibile, come mostra quanto sta succedendo in Francia. V. “Francia: precari in lotta con professori e studenti” cliccando qui.

       In questa direzione, l’ANDU ripropone quanto si ritiene indispensabile e urgente chiedere, insieme e con forza, al Governo e al Parlamento:

       1. bando immediato di almeno 20.000 (5000 all’anno) posti di professore di ruolo, unico modo per recuperare i posti persi in oltre un decennio e dare un credibile sbocco a buona parte degli attuali precari. Precari da prorogare a domanda fino all’espletamento dei concorsi;
      2. superamento di tutte le attuali figure precarie per sostituirle con una sola figura pre-ruolo di breve durata (tre anni), in numero rapportato agli sbocchi in ruolo, autonoma e adeguatamente garantita e retribuita.

==== La storia della devastazione dell’Università può essere approfondita in questo sito utilizzando la “ricerca avanzata”, in alto a sinistra.

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2 comments for ““La ricerca precaria nella pandemia”

  1. Dai promotori dell'Appello all'ANDU
    30 aprile 2020 at 10:49

    Car*,

    riceviamo con piacere la vostra comunicazione, e apprezziamo l’invito che rivolgete ai vostri contatti a partecipare all’assemblea telematica del 6 maggio p.v. Riteniamo un punto di fondamentale importanza l’esigenza da voi sottolineata di unirsi in una comune battaglia (condividiamo anche il riferimento alle lotte dei colleghi francesi).

    L’appello che abbiamo voluto rivolgere, in prima istanza, ai ricercatori precari va in questa direzione, e l’auspicio è quello di trarre dal confronto assemblare delle linee rivendicative che, in una prospettiva di lungo periodo, possano articolarsi anche con le giuste proposte da voi avanzate nel messaggio.

    E’ per noi altrettanto urgente, tuttavia, formulare proposte su misure che sappiano incidere sull’attuale frangente di crisi e si rivolgano in maniera specifica alle altrettanto specifiche figure precarie della ricerca (assegnisti, borsisti, RTD), sia per porre rimedio agli effetti (in certi casi drammatici) del governo dell’attuale emergenza, sia per riguadagnare dignità  per il nostro lavoro, da tempo umiliato e penalizzato.

    In attesa di futuri, proficui scambi, vi auguriamo un buon primo maggio,

    UniCovid2020

  2. Clara Prof BERTOLINI CESTARI
    1 maggio 2020 at 14:54

    Condivido pienamente:

    “a – bandire immediatamente almeno 20.000 (5000 all’anno) posti di professore, unico modo per recuperare i posti in ruolo persi nell’ultimo decennio e dare un credibile sbocco a buona parte degli attuali precari, da prorogare a domanda fino all’espletamento dei concorsi;”

    ciò anche in relazione a questo momento dove i miei giovani ex-allievi e precari stanno sostenendo la didattica della facoltà .. lavorando tutti i giorni … con lezioni in inglese … con responsabilità enormi … con prospettive pressoché nulle

    Clara Prof BERTOLINI CESTARI

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