Lettera Fedeli all’ANDU su “rappresentanza certificata” e sciopero dei docenti universitari

Lettera della ministra Valeria Fedeli all’ANDU

      In seguito al recente documento dell’ANDU (v. più sotto) la ministra Valeria Fedeli ci ha inviato una Lettera contenente “qualche  debita precisazione”. La Ministra si riferisce anche all’Incontro pubblico promosso dall’ANDU, tenutosi il 21 febbraio 2018 recentemente a Pisa, al quale essa ha partecipato (v. video dell’incontro). Nella sua Lettera la Fedeli affronta diverse questioni: incontri al MIUR, contrattualizzazione della docenza, rappresentatività e modalità di sciopero dei docenti, rapporti con la Confindustria, operato del Governo, ecc.

   Ringraziamo sinceramente Valeria Fedeli per la sua cortese Lettera che volentieri pubblichiamo e diffondiamo. Questa sua Lettera e la sua partecipazione all’Incontro pubblico a Pisa mostrano la disponibilità della Ministra ad una interlocuzione politica, al di là di qualsiasi “rappresentanza certificata”. Una interlocuzione che sarebbe stata opportuna –  e probabilmente anche utile – se si fosse manifestata anche nei mesi scorsi. Ci auguriamo che tale disponibilità possa continuare da parte della Ministra stessa e possa aversi anche da parte del nuovo Governo e del nuovo Parlamento.

Per leggere la Lettera della Ministra Valeria Fedeli cliccare qui.

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Documento dell’ANDU:
 
1. La “rappresentanza certificata”
2. Verso la “sindacalizzazione forzata”?
3. I temi affrontati a Pisa nell’Incontro con i Candidati
4.Gli atenei accattoni svendono il sapere” di Settis
 
1. La “rappresentanza certificata”

     All’Incontro del 21 febbraio 2018 a Pisa con i Candidati all’Uninominale ha partecipato anche la ministra Valeria Fedeli. Per vedere/rivedere il video dell’Incontro cliccare qui.

      Nell’intervento introduttivo l’ANDU ha, tra l’altro, stigmatizzato il grave comportamento di Marco Mancini e Gabriele Livon i quali, in rappresentanza della Ministra, hanno incontrato per tre volte le Organizzazioni universitarie. Mancini e Livon si sono impegnati ogni volta ad attivare immediatamente dei Tavoli tecnici tematici (prioritariamente quello sul precariato) e ogni volta non hanno dato seguito agli impegni assunti, senza dare alcuna spiegazione. V. da 20:40 del Video.

      Un comportamento che le Organizzazioni universitarie (ADI, AIPAC, ANDU, ARTeD, CISL Università, CONFSAL-CISAPUNI-SNALSCoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università, FLC-CGIL, LINK,RETE29Aprile, SNALS Docenti Università, UDU, UIL RUA) hanno giudicato “politicamente e istituzionalmente esecrabile, peraltro coerente con il ruolo svolto da anni dal MIUR di complicità nell’attuazione del progetto di demolizione dell’Università, a favore di ristretti gruppi accademico-confindustriali che vogliono gestire in proprio le risorse pubbliche destinate all’alta formazione e alla ricerca.” Per leggere l’intero documento unitario cliccare qui.

      A questa critica la ministra Valeria Fedeli non ha dato alcuna risposta, ma ha invece lamentato la mancanza di una “rappresentanza certificata” della docenza universitaria e l’assenza di “regole per esercitare il diritto allo sciopero”, questione quest’ultima che lei avrebbe “posto nel luglio dell’anno scorso”. La Ministra si è anche detta contraria alla contrattualizzazione della docenza, tema che, ha detto, le era stato posto da “qualcuno”.

      Sulla “rappresentanza certificata” l’ANDU ha replicato che non si possono non ritenere rappresentative le Organizzazioni di tutte le componenti universitarie che chiedono un incontro e si confrontano con il Ministero e con il Parlamento. La “certificazione” l’abbiamo sempre avuta ed è la “certficazione politica”. Se invece si preferisce interloquire con la CRUI e la Confindustria, si tratta di una scelta politica che non deriva da una norma di legge. V. da 1:20.40 del Video.

2. Verso la “sindacalizzazione forzata”?

      Si ha l’impressione che si vogliano costringere i docenti universitari ad una “sindacalizzazione forzata”, cioè a iscriversi a un sindacato, e che si vogliano limitare ulteriormente le forme di agitazione, nella direzione di contenere al massimo le aggregazioni non formali e i movimenti di protesta autoorganizzati. Tutto questo, nonostante quanto detto dalla Ministra su questo punto, sembra volere spingere verso la contrattualizzazione della docenza.

     Anche su queste questioni bisognerà al più presto discutere negli Atenei e nazionalmente per arrivare ad una valutazione e a una posizione il più possibile comune.

3. I temi affrontati a Pisa nell’Incontro con i Candidati

      All’Incontro hanno partecipato Andrea Domenici (SR), Valeria Fedeli (PD), Nicola Fratoianni (LeU), Emanuela Grifoni (PaP), Valeria Marrocco (M5S) e Nunzio Miraglia (ANDU).

      Nell’Incontro si è parlato di diritto allo studio, tasse e numero chiuso, precariato e reclutamento, concorsi e ASN, docente unico e retribuzione, rappresentanza dei docenti e diritto allo sciopero, contrattualizzazione della docenza, ANVUR, CRUI e CUN, IIT e Technopole, IMT e SUM, autonomia del Sistema nazionale dell’Università, Rettori e democrazia negli Atenei, finanziamento, Cattedre Natta, dipartimenti eccellenti, ecc.

= Per conoscere le proposte dell’ANDU cliccare qui:

4. “Gli atenei accattoni svendono il sapere” di Settis

     Invitiamo a leggere l’interessante intervento di Salvatore Settis (“Gli atenei accattoni svendono il sapere”) sul FattoQuotidiano del 27.2.18.

      Nell’intervento di Settis, tra l’altro, si legge: “L’università nel suo insieme, le singole sedi e i loro dipartimenti, i docenti d’ogni grado sono tendenzialmente ridotti a un esercito di postulanti, che tendono la mano chiedendo l’elemosina di qualche decimo di punto organico, di qualche etichetta di ‘eccellenza’, di qualche spicciolo in più. Ma anche chi crede di vincere questa difficile battaglia fra poveri sta in verità perdendo la guerra: perché per conquistare qualche posizione avrà dovuto piegarsi alla cinica burocratizzazione di ideali e istituzioni come la scienza, l’insegnamento e la ricerca, che dovrebbero essere il luogo dove si coltiva e si esercita la piena libertà intellettuale, la formazione di uno spirito critico, la cittadinanza responsabile.” Per leggere l’intero intervento cliccare qui.

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