ELEZIONI, UNIVERSITA’ E RETTORI

1. Incontri nazionali dell’ANDU con le Forze politiche

2. Come ricostruire l’Università tutta

3. Rettori candidati alle elezioni (Foggia, Palermo, Messina, Molise)

4. A Messina Incontro pubblico con i candidati

1. Incontri nazionali dell’ANDU con le Forze politiche

    La situazione dell’Università italiana richiederebbe il massimo interesse da parte di tutte le Forze politiche impegnate nella campagna elettorale. Per sollecitare tale attenzione l’ANDU ha chiesto di incontrare i Responsabili nazionali del settore universitario per un confronto sui principali e più urgenti problemi dell’Università.

   Il 5 e 6 febbraio si sono svolti a Roma gli incontri con i Rappresentanti del Partito Democratico (sen. Francesco Verducci), di Liberi e Uguali (Claudia Pratelli), del Movimento Cinque Stelle (onn. Francesco D’Uva e Gianluca Vacca) e di Forza Italia (on. Elena Centemero). Il 12 febbraio si è svolto a Roma l’incontro con i Rappresentanti di Potere al Popolo (Viola Carofalo e Michela Becchis). Fratelli d’Italia e Lega non hanno dato alcuna risposta alle richieste di incontro.

     Negli incontri svolti, la delegazione dell’ANDU (Alessandra Ciattini, Mauro Federico, Nunzio Miraglia, Paola Mura, Diane Ponterotto) ha illustrato le sue proposte sulle questioni universitarie, soffermandosi sopratutto su diritto allo studio, precariato, docenza (formazione, reclutamento, avanzamenti, mansioni, retribuzione, ecc.) e sulla organizzazione del sistema universitario e degli Atenei (v. qui di seguito al punto 2).

  Tutti gli interlocutori politici incontrati hanno mostrato ampia disponibilità di ascolto, e si sono impegnati a considerare con attenzione le proposte avanzate dall’ANDU e ad avere un confronto approfondito anche dopo le elezioni.

2. Come ricostruire l’Università tutta

a. Diritto allo studio

b. Abolizione del precariato e nuovo reclutamento

c. Riorganizzazione della docenza con l’abolizione di ogni prova locale

d. Autonomia del Sistema nazionale dell’Università e CRUI

e. Gestione democratica degli Atenei

    Si può ricostruire l’Università italiana solo cambiando radicalmente il complesso dell’attuale assetto normativo e ciò si può ottenere se tutti coloro che vivono nell’Università abbandonano ogni logica corporativa o sub-categoriale, realizzando una unità vera tra le sue componenti e all’interno di esse. Una unità basata su obiettivi che realmente ribaltino quanto imposto in questi decenni dalla potente lobby accademico-ministeriale-confindustriale.

(Le proposte che seguono saranno ulteriormente approfondite nel Congresso nazionale dell’ANDU che si terrà a Roma l’8 e 9 giugno 2018 e nelle Assemblee di Ateneo che lo precederanno).

a. Diritto allo studio

     Abolizione (non riforma) del numero chiuso, aumento dell’importo e del numero delle borse di studio da assegnare a tutti gli aventi diritto, innalzamento della soglia di reddito per l’esenzione da tutte le tasse, aumento degli alloggi, delle mense, dei luoghi di studio e di socializzazione, migliore didattica con radicale revisione del “3 + 2″ e con l’aumento e la stabilizzazione dei docenti. Aumento del numero e dell’ammontare delle borse di studio per i dottorati di ricerca e abolizione dei dottorati senza borsa.

     Tutto questo con l’obiettivo di rendere gratuita e di qualità l’istruzione universitaria, che va considerata uno strumento fondamentale per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese e un pilastro per la sua democrazia.

b. Abolizione del precariato e nuovo reclutamento

    Bando di 20.000 posti di ruolo di terza fascia (RTI riformato) in 4 anni e proroga di tutti gli attuali precari fino all’espletamento dei relativi concorsi, cancellazione di tutte le attuali figure precarie e introduzione di una sola figura pre-ruolo di durata triennale e in numero rapportato agli sbocchi in ruolo.

c. Riorganizzazione della docenza con l’abolizione di ogni prova locale

     Per debellare la cooptazione personale e gli “annessi” fenomeni di localismo, nepotismo, clientelismo, parentopoli, ecc., tutte le prove, a partire dall’ammissione ai dottorati, devono essere nazionali, con commissioni tutte sorteggiate e con regole che impediscano il prevalere di cordate. Abolizione (non riforma) della ASN, foglia di fico del localismo. Unico ruolo per i docenti e passaggi di livello per idoneità nazionali, con immediato riconoscimento del nuovo status (senza ulteriori “filtri” locali).

     Nel transitorio va previsto per tutti i ricercatori di ruolo e gli associati che hanno conseguito l’ASN il riconoscimento automatico e immediato del passaggio di fascia, con i relativi incrementi economici a carico dello Stato.

d. Autonomia del Sistema nazionale dell’Università e CRUI

    Abolizione (non riforma) dell’ANVUR e sostituzione del CUN con un Organismo di autogoverno del Sistema nazionale dell’Università, con tutti i membri eletti direttamente e, per la componente docente, con criteri proporzionali alla numerosità delle aree e con elettorato attivo e passivo non distinto per fasce. E’ questo uno strumento indispensabile per difendere l’autonomia dell’Università dai poteri forti interni ed esterni che insieme da decenni la stanno demolendo.

     In questa direzione è indispensabile neutralizzare il ruolo della CRUI che ha sempre voluto e/o sostenuto lo smantellamento del Sistema nazionale universitario. Per un approfondimento sul ruolo della CRUI cliccare qui.

e. Gestione democratica degli Atenei

     Rendere il Senato Accademico organo decisionale e rappresentativo di tutte le componenti, trasformando il Consiglio di Amministrazione in organo puramente esecutivo. Netta riduzione dei poteri del rettore che non deve fare parte del Senato Accademico.

==== Queste proposte e la storia della devastazione dell’Università possono essere approfondite in questo sito utilizzando la “ricerca avanzata”.

3. Rettori candidati alle elezioni (Foggia, Palermo, Messina, Molise)

     Abbiamo più volte denunciato come da decenni in Italia diversi Rettori, dopo o durante il loro incarico, sono passati o hanno tentato di passare ad altre “occupazioni”: ministro, sottosegretario, alto incarico ministeriale, parlamentare, presidente di regione, sindaco, assessore, consigliere, ecc. Un fenomeno questo che rende ancora più urgente una revisione legislativa delle modalità di governo degli Atenei e, nel frattempo, rende necessario modificare gli Statuti per renderne il più possibile democratica la gestione.

    In questa direzione l’ANDU ha chiesto che negli Statuti venga inserita una norma che preveda la decadenza dalle cariche accademiche di coloro che si candidano a cariche politiche. Infatti non può non nuocere fortemente all’autonomia di un Ateneo il ritorno nel proprio ruolo di rettore di chi non è riuscito a farsi eleggere nell’ambito di una determinata forza politica. Un principio elementare questo che dovrebbe (e avrebbe dovuto) portare alle dimissioni volontarie chi si candida dalla carica accademica ricoperta. Una scelta, quella delle dimissioni, che opportunamente ha fatto ora il Rettore di Messina (elezioni politiche in corso), ma non i Rettori di Foggia (elezioni politiche nel 2013), di Palermo (elezione del Presidente della Regione Sicilia nel 2017) e del Molise (elezioni politiche in corso).

    Si ricorda che proprio nello Statuto dell’Università di Foggia è stata poi inserita una norma che prevede la decadenza dalle cariche accademiche di chi si candida a cariche politiche. Ecco la norma che sarebbe opportuno inserire in tutti gli altri Statuti:

Comma 5, art. 43 dello Statuto:
“5. La candidatura alle cariche politiche elettive nel parlamento nazionale o europeo ovvero in un consiglio regionale, provinciale o comunale o a sindaco di un comune da parte di soggetti che rivestono la carica di rettore, di pro-rettore, di direttore di dipartimento, di componente il senato accademico, di componente il consiglio di amministrazione e di componente il nucleo di valutazione di ateneo comporta la decadenza dalla carica accademica precedentemente ricoperta, contestualmente alla formalizzazione della candidatura. La decadenza dalla carica accademica precedentemente ricoperta si verifica anche all’atto dell’ingresso nella giunta di un comune da parte di uno dei soggetti di cui al presente comma.
È fatto salvo quanto disposto dall’articolo 24, comma 3, del presente Statuto.”
Articolo 24
(Consulta di ateneo)
3. Sono membri di diritto un rappresentante dell’Amministrazione provinciale di Foggia e un rappresentante del Comune di Foggia.”

4. A Messina Incontro pubblico con i candidati

     A Messina il 16 febbraio 2018 alle 16 nell’ex Facoltà di Scienze – Papardo si terrà un Incontro-dibattito con i Candidati alle elezioni per discutere su “Quale futuro per l’Università?” All’Incontro promosso dall’ANDU hanno già aderito Francesco D’Uva (M5S), Pietro Navarra (PD) e Gabriele Siracusano (LeU). Locandina.

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