ABROGARE LE “CATTEDRE NATTA”

NO ALLE “CATTEDRE NATTA”

         Si invita a leggere il documento sulle “Cattedre Natta” sottoscritto dalle Organizzazioni universitarie ADI, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL-Universita’, CNRU, CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, Federazione UGL Universita’, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, UDU e UIL RUA, rappresentative di tutte le componenti (professori, ricercatori, lettori/CEL, ricercatori e docenti precari, dottorandi, personale tecnico-amministrativo, studenti).

          Nel documento è, tra l’altro, scritto: “Il sistema universitario italiano non manca di eccellenze scientifiche ma, senza adeguati provvedimenti, entro breve non sarà più in grado di fornire i servizi ordinari necessari al paese. In considerazione di quanto sopra, le sottoscritte organizzazioni richiedono il ritiro del provvedimento in oggetto e l’abrogazione della norma contenuta nella legge di stabilità 2016, che valutano come estremamente gravi e contrari ai principi costituzionali vigenti sull’Università e la Ricerca, e l’impiego delle risorse gia’ stanziate per interventi mirati sui veri problemi del sistema universitario italiano.”

Per leggere l’intero documento cliccare qui.

9 comments for “ABROGARE LE “CATTEDRE NATTA”

  1. Salvatore NICOSIA
    3 novembre 2016 at 20:11

    Sulla “lettera aperta” sono completamente d’accordo.
    Ho una curiosità, però: come si fa a spendere 160.000 euro per far funzionare una Commissione di concorso?
    Non riesco a immaginarlo nemmeno tecnicamente.

  2. Alessio Fanso
    6 novembre 2016 at 09:57

    Triste che una associazione di alcuni docenti si opponga ad un minimo di meritocrazia, quando tanti ricercatori bravi emigrano in quei paesi dove invece il merito viene premiato

  3. Achille Cappiello
    6 novembre 2016 at 18:37

    Evviva le cattedre Natta! È l’ultima spiaggia per tutti coloro che non sono riusciti in nessun modo ad aver riconosciuto finora il proprio valore.

  4. Lorenzo Maccone
    7 novembre 2016 at 07:38

    Caro Alessio, e’ triste che un governo pensi che, solo perche’ vieni dallo Zimbawbe o dagli USA (cioe’ da un qualunque “paese estero”) vali piu’ di un professore italiano e meriti di avere uno stipendio piu’ alto. Perche’?!?

  5. Renzo Barbazza
    7 novembre 2016 at 17:54

    A chi concerne.
    Noto che nell’elenco delle Associazioni rappresentati di categoria non è compresa l’AIPAC: Associazione Italiana Professori a Contratto, con sede a Mogliano Veneto, Presidente Dott. Mario Varrese, unico organismo rappresentate i Professori a Contratto.
    Tale categoria rappresenta la maggioranza dei Docenti Universitari, eppure non viene mai convocata.
    Perché?.
    A prescindere dalla condivisione o meno del documento, faccio presente che i Professori a Contratto annualmente devono “vincere” un bando di concorso pubblico presentando il loro curriculum per poter ottenere l’incarico.
    Per tale categoria, che ripeto rappresenta la stragrande maggioranza dei docenti universitari, vige dunque il principio della meritocrazia.
    Perché dunque non estendere a tutta la classe dei Docenti tale obbligo?.
    L’Italia è l’unica Nazione al mondo che non applica tale principio nel selezionare i suoi Docenti Universitari.
    Grazie.
    Dott. Renzo Barbazza Segretario dell’AIPAC.

  6. 9 novembre 2016 at 19:06

    Non so proprio che cosa avrebbe pensato Natta all’intitolazione di queste cattedre.

    Comunque, vedo che il Ca’ Foscari li sostiene.

    “To enhance international recruitment Ca’ Foscari fosters 5 actions:
    Open Call 2016
    Natta Chairs / Cattedre Natta
    ERC Grantees Recruitment
    Tenure-Track Position for Marie Skłodowska-Curie Global Fellowships
    Young Talents Program / Programma per giovani ricercatori Rita Levi Montalcini”

  7. Mario Castellana
    10 novembre 2016 at 09:21

    Come è stato sottolineato da alcuni, penso che sia in atto programmaticamente l’idea della riduzione delle sedi universitarie, specialmente quelle del Sud, a non più di una ventina in tutta Italia con l’accorpamento di molte di esse; però il governo a partire dalla Giannini non ha il coraggio di dirlo apertamente e così facendo a poco a poco le università chiuderanno per mancanza di nuove leve e di risorse; nella migliore delle ipotesi saranno regionalizzate ma ogni regione non potrà permettersi il lusso di avere più sedi.

  8. Francesco Giacalone
    12 novembre 2016 at 11:52

    Ciò che mi da più fastidio di questa storia è che passano dei messaggi molto sbagliati e denigranti nei confronti di coloro che OGNI giorno lottano per far si che il sistema universitario italiano funzioni:
    1. I concorsi li facciamo noi perché le università fanno solo porcate;
    2. I ricercatori/scienziati validi sono esclusivamente coloro che lavorano fuori dall’Italia.
    Ci si dimentica che se tanti VALIDISSIMI giovani e meno giovani emigrano è perché qui non c’è niente da offrirgli, non ci sono stati concorsi per anni e sono stati praticamente cancellati migliaia di posti di dottorato e migliaia di assegni di ricerca.
    Diamo per buono che le chiamate dei 500 “Eccellenti” sia fatta in un mondo ideale dove tutto funziona alla perfezione…dopo di che cosa faranno i poveri 500 ricercatori che non si ritroveranno in un mondo perfetto ma in Italia dove dovranno provare a fare la loro ricerca di eccellenza SENZA SOLDI?

  9. 20 novembre 2016 at 17:49

    Sarebbe opportuno contattare gli eredi di Natta e chiedere loro, se lo ritengono opportuno, di chiedere al governo di non usare il nome del loro avo per denominare le cattedre. Potrebbero aggiungere che, conoscendo la persona, Natta non avrebbe approvato affatto questo modello di assegnazione delle cattedre. Una dichiarazione del genere avrebbe un grande effetto mediatico.

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