1. Chi decide sull’Università?
2. L’IIT anche a Milano con 1,5 miliardi
3. Cosè l’IIT
= 1. Chi decide sull’Università?
A proposito di quanto previsto dalla Legge di stabilità per l’Università (500 professori eccezionali e 1000 RTDb per gli oltre 30000 precari), l’Unità informa che a decidere sull’Università è “Palazzo Chigi”. E nel frattempo il Ministro si ostina a ritenersi in carica e i Parlamentari fingono o si illudono di avere voce in capitolo.
In realtà a decidere contro l’Università statale è – come sempre – il Ministero dell’Economia d’intesa con la Confindustria.
= 2. L’IIT anche a Milano con 1,5 miliardi
E dal Ministero dell’Economia è stato inventato l’IIT di Genova che ora si vuole insediare anche a Milano per dirigere una nuova ‘invenzione’: un polo della ricerca secondo il modello della “Boston area”, come afferma Roberto Cingolani, direttore dell’IIT. E come nell’IIT di Genova, anche in quello di Milano si è ‘intromesso’ Gianfelice Rocca, alto esponente della Confindustria (v. interviste a Cingolani e a Rocca sul Corriere della Sera del 9.11.15).
Il progetto dell’IIT milanese è stato definito da Mario Monti, presidente della Bocconi, “un’ottima idea” (v. intervista su Repubblica di Milano del 10.11.15).
Per questo “grande centro di ricerca mondiale” “lo Stato è pronto a investire 150 milioni all’anno per i prossimi dieci anni”, come ha dichiarato il Presidente del Consiglio intervenendo a Milano (v. articolo sul Sole 24-ore.it del 10.11.15).
– Si segnala l’intervista al Rettore del Politecnico di Milano (“La via è un bando internazionale”) sul Corriere della Sera del 12.11.15.
= 3. Cosè l’IIT
Per sapere quando, come e perché è nato l’IIT di Genova v. il documento dell’ANDU “Istituto Italiano Tremonti”.
E mentre a Genova nasceva l’IIT (pare anche grazie al cardinale Bertone) si svuotava il CUN per dare ancora più spazio alla CRUI, v. documento dell’ANDU “Autogoverno o poteri forti”.
MARIA FENELLI
Credo che il governo Renzi abbia surclassato tutti i distruttori dell’Università Moratti, Gelmini ecc. ecc. Il rientro dei cervelli è l’ennesima porcheria: getta nel cestino della carta straccia tutti coloro che hanno consentito il funzionamento della struttura e l’esistenza di corsi di studio, ricercatori, docenti a contratto ecc. ecc., per non parlare della ricerca. Invece di preoccuparsi del fatto che non riusciamo a “riavere” , se non in minima parte, quanto versiamo all’Europa, perché, ad es,. non abbiamo al CNR, causa blocco turn over e delle carriere, ricercatori equiparati ai professori ordinari, che molte Università stanno chiudendo corsi, o chiudendo i battenti, a fronte di finanziamenti sempre più risicati, si decide di gettare un mare di soldi in qualcosa di indefinito. Dove stanno i Rettori?, dove le prestigiose Accademie?, dove i docenti e i ricercatori? Scusate lo sfogo, ma appartengo ad una generazione che ha combattuto all’interno dell’istituzione ed anche in piazza. Grazie per le informazioni sempre puntuali, anche se in pensione, mi sento sempre in servizio. Maria Fenelli