Napoli

= 28.11.10. Invitiamo a leggere il bell’intervento di una studentessa di Napoli che rivolgendosi (inutilmente) al non-ministro Gelmini, tra l’altro, chiede: “come mai le uniche dichiarazioni di sostegno al ddl arrivano (arrivavano, ndr) dalla Crui, rappresentanza dei baroni, e da Confindustria? La risposta è molto semplice: questa riforma, dietro la retorica del merito e dell’eccellenza, favorisce solo due lobby, cioè i baroni e le aziende private.”

= 22.10.10. Intervista di Ustation al Rettore della Federico II sul DDL.

= 18.10.10.  “Io ricercatore di filosofia in cella per le mie idee”: gli agenti mi dicevano ‘manifestare è una stronzata'”. Il giudice non ha convalidato l’arresto del ricercatore precario. (v. articolo).

= “Scatta il boicottaggio dei corsi”: articolo sul Mattino del 20 luglio 2010.

= “‘No ai tagli’, stop agli esami alla Federico II”: articolo sul Mattino di Napoli del 5 luglio 2010.

= “Università, s’allarga la protesta”: articolo sulla Repubblica di Napoli del 2 luglio 2010. SUN: “Rivolta dei prof, ora esami a rischio”: articolo sul Giornale di Napoli del 2 luglio 2010.

= Il 29 giugno il CdF di Psicologia del SUN ha deliberato di sospendere gli esami per il mese di luglio. Il 28 giugno 2010 i Professori e i Ricercatori di Ingegneria del SUN di Napoli confermano la protesta e aderiscono alla Settimana nazionale di mobilitazione. Intervista al Rettore: “Le sedute di laurea si faranno, poi a rischio anche i corsi a Psicologia, Lettere, Studi politici, Ingegneria e Medicina”.

= Professori e ricercatori di Ingegneria del SUN di Napoli sospendono gli esami.

= Si segnala l’articolo “Ricercatori in agitazione: lezioni a richio” sul Mattino del 6 aprile 2010.

2 comments for “Napoli

  1. GIOVANNA
    27 giugno 2010 at 15:59

    Mi sembra strano come i media non parlino del disagio che in questi giorni noi studenti della Sun e di molti altri atenei(Cassino,Benevento,Parthenope,ecc.)stiamo vivendo. I Professori e i Ricercatori della nostra università hanno deciso di protestare contro il decreto del Ministro Gelmini 133 , bloccando esami e sedute di laurea a tempo indeterminato!Una violazione del diritto allo studio che noi studenti ci ritroviamo a subire!Le tanto attese sedute di esami per le quali abbiamo rinunciato a molte cose saltate..,l’ incertezza di poter sostenere almeno uno degli esami che ci si era programmati di fare, l’ ansia di vedersi saltare la borsa di studio senza poter far nulla se no aspettare..Aspettare che i ricercatori e professori, che si dicono indignati per i tagli previsti dal decreto abbiano voce, cosa che vedono possibile solo usando il nostro sconforto…Secondo quanto previsto dal decreto 133 non avremo futuro, e nel frattempo non abbiamo neanche il presente..Noi studenti chiediamo aiuto ai media a i giornali per dare fine a questo silenzio che ci stona!
    Con la speranza di veder rispettato almeno il diritto alla notizia
    Distinti Saluti

  2. docente
    28 giugno 2010 at 21:22

    OMICIDIO NEL SILENZIO

    E’ vero. il silenzio dei media è assordante. sembra non faccia notizia il vero e proprio omicidio della Università pubblica. sembra che il flusso di notizie oramai giornaliero sulla distruzione del servizio pubblico, sia questo rappresentato dalle scuole dell’obbligo, dai corpi di polizia, dalla sanità, dalle università ci abbia completamente anestetizzato: oramai nulla più fa notizia, è tutto fagocitato dagli slogan con il quale si nascondono operazioni terribli: I PROFESSORI NON SI MERITANO GLI STIPENDI CHE HANNO; e vai con i tagli dei fondi di funzionamento che mettono in ginocchio l’intero sistema. BASTA NEPOTISMI:SOLO I PIU’ MERITEVOLI FARANNO CARRIERA, e vai con una nuova classe di docenza a basso costo. e tutto questo, oramai è prassi consolidata, anticipata da articoli ad hoc su quelle poche mele marce che giustificano tutto questo: ed ecco il gabibbo che sgama il docente che costringe all’acquisto del suo libro di testo, o le iene che intervistano le studentesse molestate dal vecchio e docente, il papà che ha nel proprio dipartimento anche il figlio e così via…
    anestetizzati. stanchi. disillusi. con gli ultimi forse maldestri tentativi di smuovere un poco l’opinione pubblica, bloccando gli esami, cosntringendosi e constringendo ad estenuanti assemblee dove si prova a convincere gli studenti che no, non è una forma di protesta contro di loro ma una forma di protesta per loro, per il loro futuro, per ottenere, al di là di facili slogan, una università davvero di qualità. ma sembra non interessare nessuno. la stanchezza ha pervaso tutti. gli studenti vogliono solo fare gli esami. e molti docenti si sono stancati di combattere contro i mulini a vento. non ti preoccupare, giovanna. presto farai i tuoi esami. e tutto tornerà nella normalità. e sarà una sconfitta per tutti

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