Ministero: confronto a numero chiuso

Riportiamo in calce il comunicato di FLC-Cgil, CISL-Universita’ e UIL-PAUR di denuncia del grave comportamento tenuto dal Ministero che ha imposto – per la prima volta da decenni – la contingentazione del numero dei rappresentanti con cui avere un confronto.

L’ANDU ha piu’ volte denunciato il fatto che il ministro Fabio Mussi ha ‘superato’ tutti i suoi predecessori in materia di relazioni sindacali. Egli infatti, all’inizio del suo mandato, ha impiegato ben quattro mesi per accogliere la richiesta di incontro avanzata dalle Organizzazioni della docenza e successivamente, nonostante si fosse impegnato a un confronto serrato su tutte le questioni universitarie, ha smesso da mesi di incontrarre le stesse Organizzazioni. L’ANDU ha anche recentemente ricordato l’invito rivolto al Ministro, da parte di ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Universita’, CISL-Universita’, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Universita’, SUN e UILPA-UR, “a ripristinare con urgenza il corretto e utile metodo di confronto con le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni della docenza gia’ adottato in precedenti occasioni.” A questo proposito, l’ANDU ha anche segnalato che la CISL-Universita’ ha recentemente criticato il Ministro scrivendo: “Aveva promesso confronti continui e tavoli tecnici con le OO.SS. per attivare una concertazione propositiva e utile per il miglioramento del sistema universitario. Ma di tutto questo niente e, in piu’, risulta perfino difficile avere un incontro
degno di questo nome.”
Sulla questione del precariato universitario, l’ANDU ha gia’ espresso anche in occasione della Finanziaria 2008 la sua proposta, che qui si riporta: “Rimarchiamo come ancora una volta venga completamente disattesa la
questione urgente e intollerabile del precariato nell’Universita’. Ormai da anni chiediamo – inascoltati – il bando, su nuovi specifici e aggiuntivi fondi statali, di almeno 20.000 posti di terza fascia, con la cancellazione dell’attuale giungla di figure precarie, prevedendo un periodo pre-ruolo MASSIMO (senza alcuna possibilita’ di rinnovo!) di 3 anni in un’unica figura definita da una legge che stabilisca adeguata retribuzione, diritti (malattia, maternita’, ferie, contributi
pensionistici) e liberta’ di ricerca, con un numero di posti rapportato a
quello degli sbocchi nel ruolo della docenza. Le commissioni per accedere in questa figura devono essere nazionali e composte di soli ordinari tutti sorteggiati, escludendo gli appartenenti all’Ateneo che ha bandito i posti.”

12 dicembre 2007

“FLC Cgil – CISL Universita’ – UIL PA UR
Segreterie Generali

Comunicato

Le Segreterie nazionali di FLC Cgil, CISL Universita’, UIL PA UR denunciano
il pesante comportamento del Ministro dell’Universita’ e della Ricerca.

Il sit in indetto dalle Organizzazioni sindacali per protestare contro l’esclusione dell’universita’ dal processo di stabilizzazione ha visto la partecipazione di lavoratori precari provenienti da diverse sedi universitarie. Alla richiesta delle Organizzazioni sindacali di essere ricevute con una delegazione minimamente rappresentativa delle lavoratrici e dei lavoratori precari, il ministero ha risposto con un atteggiamento di chiusura, stabilendo che solo 5 persone incontrassero il capo di gabinetto. Le Segreterie nazionali denunciano tale comportamento, gravemente lesivo della correttezza nelle relazioni con il sindacato e i lavoratori, rilevando come per la prima volta viene imposto un numero cosi’ esiguo alla delegazione di parte sindacale. Un comportamento quello del ministero assolutamente ingiustificato e inaccettabile soprattutto da parte di chi dichiara di fare del confronto la strada maestra della propria azione politica. A fronte di questa ingiustificata chiusura, unitariamente e’ stato deciso che fossero isoli lavoratori precari ad incontrare i rappresentanti del ministro. A fine incontro i lavoratori precari hanno riferito della chiara e determinata volontà politica del ministero di escludere dalle stabilizzazioni previste dal disegno di legge finanziaria il personale
docente e ricercatore dell’universita’, in tal modo negando qualunque valore a precedenti forme di valutazione comparativa di natura selettiva.
Il ministero con questa posizione, oltre a riecheggiare quella espressa dalla CRUI, smentisce se stesso rispetto agli impegni assunti nei confronti delle organizzazioni sindacali nei mesi scorsi, a fronte della proposta di convertire in contratti a termine le attuali forme di lavoro precarie e, successivamente ad una valutazione, in contratti a tempo indeterminato. I docenti e ricercatori precari saranno così l’unica categoria di lavoratori della pubblica amministrazione esclusa delle stabilizzazioni a
fronte di un reclutamento straordinario, tanto sbandierato dal ministero quanto assolutamente inconsistente nei numeri.
Le Organizzazioni sindacali chiedono che il ministro receda da tale decisione e si impegni a porre fine a questa inaccettabile e ingiustificabile discriminazione.

Roma, 11 dicembre 2007″

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