LINCEI CONTRO FINANZIARIA

Invitiamo a leggere le “Osservazioni sulla Finanziaria 2007 per quanto riguarda la Ricerca Scientifica”, espresse il 19 ottobre 2006 dalla “Commissione Lincea per i Problemi della Ricerca” (nota 1). Si tratta di un documento, in parte condivisibile, di dura e puntuale critica a quanto previsto dalla Finanziaria per l’Università e la Ricerca. Tra i punti del documento della Commissione Lincea che l’ANDU non
condivide vi sono, in particolare, quelli riguardanti:
1. il mantenimento degli “adeguamenti salariali” solo per i ricercatori;
2. le ‘nuove’ modalità concorsuali per i posti ‘ministeriali’ a ricercatore;
3. l’istituzione con la Finanziaria dell’Agenzia per la valutazione.

1. MANTENIMENTO DEGLI “ADEGUAMENTI SALARIALI” SOLO PER I RICERCATORI
Al punto 5) di pag. 3 del documento, la Commissione Lincea si pronuncia sul “congelamento parziale degli adeguamenti salariali” dei professori e dei ricercatori universitari, esprimendo “ferma contrarietà al blocco per quanto riguarda i ricercatori” e aggiungendo che “la proposta governativa, di trattare i ricercatori come professori quando si tratta di tagliare, ma rimandarne il riconoscimento come terza fascia docente, ha il sapore di una beffa.”
Pur apprezzando il sostegno della Commissione Lincea alla richiesta di
trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore, avanzata da anni dalle Organizzazioni unitarie della docenza, l’ANDU non può assolutamente condividere l’ipotesi di non decurtare gli “adeguamenti salariali” SOLO ai ricercatori. L’ANDU, anche assieme alle altre Organizzazioni della docenza, ha già denunciato come ingiustificabile,ingiusta e punitiva la decurtazione economica sia per ricercatori che per i professori. Peraltro l’ipotesi avanzata dalla Commissione Lincea di un diverso trattamento sul piano retributivo dei ricercatori rispetto ai professori ordinari e ai professori associati, produrrebbe una ulteriore
differenziazione tra queste tre fasce, andando così in direzione opposta alla richiesta della stessa Commissione del “riconoscimento come terza fascia” del ruolo dei ricercatori. Va infine ricordato che il ministro Mussi si è recentemente impegnato a presentare un disegno di legge, in ‘parallelo’ alla Finanziaria, proprio
sulla trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore. Lo stesso Ministro ha assicurato che, prima della presentazione di questo provvedimento, consulterà le Organizzazioni unitarie della docenza.

2. ‘NUOVE’ MODALITA’ CONCORSUALI PER I POSTI ‘MINISTERIALI’ A RICERCATORE
Al punto 2) di pag. 4 del documento, la Commissione Lincea si pronuncia sul “reclutamento straordinario dei ricercatori”. La Commissione si esprime contro “la decisione di fare concorsi nazionali”, che – a suo avviso – sarebbe contenuta nel disegno di legge della Finanziaria (commi 5 e 6 dell’art. 70). Le cose non stanno affatto così. La Finanziaria prevede “idoneità nazionali”, cioè il CONTRARIO dei concorsi. L’idoneità infatti implica la successiva scelta dei vincitori da parte degli Atenei, cioè, di fatto, da parte dei ‘maestri’ locali. In tal modo si manterrebbe sostanzialmente intatta l’attuale cooptazione personale, ‘madre’ del mercato dei finti concorsi e del controllo anche personale del reclutamento e della carriera
dei docenti. In realtà la Commissione Lincea sembra riproporre la sua ipotesi, avanzata nel luglio scorso, di una ‘scrematura’ locale dei candidati ai posti di ricercatore banditi su fondi ministeriali, lasciando ad una commissione nazionale la scelta definitiva dei vincitori (nota 2). Per giustificare questa proposta, la Commissione aveva osservato come gli attuali concorsi locali a ricercatore “sono comunemente considerati occasioni di turpitudini, nepotismi e favoritismi. Ciò non sempre accade, ma poiché talvolta accade, il discredito dilaga”. Incredibilmente, nonostante questo pesantissimo giudizio, la stessa Commissione aveva chiesto di mantenere le attuali modalità locali per i posti a ricercatore banditi su fondi di ateneo e di applicare, invece, ‘nuove’ modalità nazionali solo per i posti straordinari banditi dal Ministero. Una proposta quella della Commissione Lincea illogica, ingiusta e inefficace, che conferma la ‘difficoltà’ di trovare una reale soluzione al
problema del reclutamento (che non può essere scisso dal problema del
precariato) diversa da quella più volte proposta dall’ANDU. Si ricorda che l’ANDU ritiene necessario il bando straordinario di almeno 20.000 posti nella fascia iniziale della docenza nei prossimi cinque anni, con un finanziamento nazionale certo, specifico e aggiuntivo, prevedendo CONTESTUALMENTE:
1. concorsi nazionali per posti nella fascia iniziale della docenza svolti da una commissione composta esclusivamente da ordinari tutti sorteggiati;
2. abolizione e divieto di TUTTE le attuali figure che compongono la giungla del precariato (assegni, borse, contratti, ecc.), sostituendole con UNA sola figura a contratto, adeguatamente retribuita e con tutti i diritti, che duri al massimo TRE anni e con un numero di posti proporzionato agli sbocchi nella fascia iniziale della docenza.

L’ANDU il 9 ottobre scorso (nota 3) ha invitato “il ministro Mussi a ritirare dalla Finanziaria la norma relativa alla modalità dei concorsi a ricercatore su fondi ministeriali e a inserire nel disegno di legge sulla terza fascia sia la riforma dei concorsi per i posti relativi a questa fascia (con procedure nazionali uguali per i posti su fondi ministeriali e per quelli su fondi di ateneo), sia la riforma della formazione ‘pre-ruolo’ (un’unica figura in sostituzione dell’attuale giungla di rapporti precari). In questo modo si utilizzerebbe uno strumento legislativo (il disegno di
legge) istituzionalmente corretto per affrontare e risolvere in maniera organica i problemi INSCINDIBILI del precariato, della formazione pre-ruolo, delle modalità di reclutamento nella fascia iniziale dei docenti e del riconoscimento dei compiti effettivamente svolti dagli attuali ricercatori.”
A questo invito il Ministro non ha ancora risposto.

3. ISTITUZIONE CON LA FINANZIARIA DELL’AGENZIA PER LA VALUTAZIONE.
Al punto 4) di pag. 6 del documento, la Commissione Lincea si pronuncia
sull'”istituzione di un organismo che si occupi della valutazione”, prevista dalla Finanziaria, affermando che essa “raccoglie il nostro plauso”. Nel merito, la Commissione ritiene “cruciale che le persone che la dirigeranno non siano di nomina parlamentare o governativa”. Le Organizzazioni unitarie universitarie, in merito alla natura e ai compiti dell’Agenzia per la valutazione, ritengono che è “necessario istituire una istanza terza di valutazione che eserciti la sua funzione in merito alle strutture di Ateneo, secondo parametri noti e discussi con la
comunità scientifica: istanza distinta dall’Autorità politica alla quale
deve competere la gestione dei risultati della valutazione”. Le stesse Organizzazioni unitarie, diversamente dalla Commissione Lincea che plaude all’istituzione dell’Agenzia attraverso la Finanziaria, ritengono invece che è “improponibile, in tutti questi contesti, l’uso della legge delega, a maggior ragione nell’ambito ‘blindato’ di una legge finanziaria” e che “impropria è la introduzione in un decreto legge dell’Agenzia di valutazione.”

26 ottobre 2006

Nota 1. Per leggere le “Osservazioni sulla Finanziaria 2007 per quanto riguarda la Ricerca Scientifica”, espresse il 19 ottobre 2006 dalla
“Commissione Lincea per i Problemi della Ricerca”:
http://www.bur.it/2006/N_B_060064.doc
Nota 2. V. il documento dell’ANDU “‘Nuovi’ ricercatori locali-internazionali”:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 31 luglio 2006
oppure
http://www.orizzontescuola.it/article11398.html

Nota 3. V. il documento dell’ANDU “Precariato e reclutamento. Il problema, la soluzione, un invito al Ministro”:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 10 ottobre2006
oppure
http://www.orizzontescuola.it/article12185.html

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