DDL. GOLPE ACCADEMICO AL SENATO AN E FI ATTACCANO LA CRUI

Giovedi u.s. il DDL sullo stato giuridico dei docenti universitari è stato approvato al Senato. I contenuti del maxi-emendamento, su cui il Governo ha posto e ottenuto la fiducia, sono gli stessi anticipati dal Relatore negli emendamenti presentati alla fine di luglio nella Commissione Istruzione (per il testo della legge v. nota 1, per le valutazione dei suoi contenuti (v. nota 2). La legge, che dovrà essere di nuovo discussa alla Camera, è stata approvata nonostante l’opposizione del mondo universitario, con una gravissima forzatura istituzionale: niente parere della competente Commissione e niente emendamenti in Aula; una ‘anomalia’ ancor più grave trattandosi di una importantissima legge riguardante l’Università, istituzione cardine del sistema democratico del nostro Paese. Questo Governo ha così proseguito con le forzature istituzionali a cui troppo spesso hanno fatto ricorso anche i Governi precedenti per imporre leggi importanti all’Università. Finanziarie, leggi delega, voti di fiducia sono gli strumenti con i quali sono state soddisfatte le richieste di un potente gruppo di professori che, per le questioni universitarie, da sempre controlla il Ministero, condiziona pesantemente il Parlamento e ha accesso esclusivo alla ‘grande’ stampa (v. nota 3). Questa lobby accademica ha sempre avuto come obiettivo la gestione privatistica delle risorse pubbliche per l’Università e sta portando, in linea con l’avanzare delle logiche aziendalistiche, allo smantellamento del sistema nazionale e pubblico dell’Università stessa.
Anche la legge approvata al Senato è stata voluta da un gruppo potente e trasversale di accademici che ha attaccato pesantemente il movimento di protesta e che, dopo l’assordante silenzio delle ultime settimane, è ritornato apertamente in campo per difendere la legge approvata, tacendo sulle procedure ‘illiberali’ adottate al Senato. Particolarmente significativi sono gli interventi sul Riformista di giovedi di Galli della Loggia, Quagliariello e Schiavone, esponenti della Fondazione Magna Carta di cui è attivo Presidente d’Onore Marcello Pera, presidente del Senato della Repubblica (v. nota 4).
Un attacco ‘particolare’ è in corso, fuori e dentro il Parlamento, contro la CRUI, colpevole di condividere le ragioni della protesta universitaria. Galli della Loggia accusa i Rettori di essersi schierati contro il DDL perché la loro “elezione o speranza di rielezione si deve al consenso dei loro docenti a cominciare dai ricercatori”. Lo stesso Galli della Loggia sostiene che a protestare sono solo “1000-2000 docenti” che “da decenni si trasformano magicamente nell’Università tutta intera, impadronendosi di un ruolo di rappresentanza che numericamente sono ben lungi dall’avere ma che nessuno si è mai sognato di verificare”. E, aggiungiamo noi, in attesa di questa verifica, una dozzina di eccellenti professori si è fatta carico di fare approvare, ad ogni costo e con ogni mezzo, una legge letale per l’Università e disastrosa per l’intero Paese! Insomma, questi Rettori, per Galli della Loggia, sarebbero interessati solo alla loro elezione e non agli interessi generali dell’Università, ma sono anche un po’ ‘stupidini’ perché andrebbero dietro a 2000 (al più) docenti
che contestano il DDL invece che agli altri 55.000 che lo condividerebbero.
In Parlamento i senatori Valditara (AN) e Asciutti (FI) si sono incaricati di sparare a zero contro la CRUI. Valditara già nella seduta dell’altro giorno aveva chiarito che con il DDL si stava dando “una risposta a queste parti serie dell’universita`(Magna
Carta, USPUR e CIPUR, ndr)” invece di “rincorrere qualcuno che manifesta con la kefia, con il passamontagna, con i capelli tinti di verde chiedendo autonomia e liberta`” (nota 5). Nell’intervento dell’altro giorno Valditara non ha rincorso nemmeno la CRUI (v. nota 6). Anzì! Valditara ha detto: “La CRUI dichiara inaccettabile la forzatura della prassi parlamentare, dichiara inaccettabile l’interruzione del dibattito parlamentare: ebbene, credo che non spetti alla CRUI giudicare le vicende del dibattito parlamentare.” Incredibile! Per Valditara
l’Università e i suoi Organi non dovrebbero mettere bocca sull’attività del
Parlamento quando esso si occupa di Università. Un Parlamento al quale peraltro non è consentito di occuparsi realmente di una legge che è ‘costretto’ ad approvare! Ma Valditara continua: “Ma poi quello che più mi sorprende è che i vertici della CRUI, smentendo quanto più volte hanno affermato anche a livello personale, si dichiarano invece ora improvvisamente a favore della terza fascia. I vertici della CRUI hanno sempre sostenuto che la terza fascia rischierebbe di sfasciare l’università italiana; oggi, demagogicamente, per prendere qualche consenso in più in vista di una loro rielezione alle cariche accademiche (v. Galli della Loggia, ndr), improvvisamente si mobilitano. È chiaro che si tratta di un
intervento politico: la CRUI non è più un interlocutore.” Insomma per meritare di essere interlocutori del sen. Valditara, professore ordinario della Facoltà di Giurisprudenza di Torino, bisogna essere contro la terza fascia, come lo sono tanti suoi colleghi delle Facoltà giuridiche dove particolarmente ‘addensati’ sono gli interessi accademico-politico-professionali. Rimane il fatto politicamente gravissimo che un senatore, per giunta responsabile del settore universitario del suo partito, ritenga di poter ‘licenziare’ un Organo universitario quando la pensa diversamente da lui.
E Asciutti rincara la dose: “non possiamo che ammirare la rapidità con cui è stato convocato il Comitato di presidenza della CRUI. Ad horas ieri, immediatamente, il Comitato di presidenza ha emesso un proclama. Il bello di questo proclama, a cui il senatore Valditara ha già accennato, è che contiene un insieme di menzogne che qui con forza si deve avere il coraggio di denunciare.” E più oltre: “Apprezzo davvero il fatto che finalmente la CRUI e i rettori hanno ripensato ad una loro posizione: finalmente vogliono la terza fascia. Strano! Per anni non l’hanno voluta perché avevano paura di perdere il potere, perché se i 22.000 ricercatori fossero andati a votare, avrebbero deciso il futuro delle singole università (v. Galli della Loggia e Valditara, ndr). Adesso si apprezza e la terza fascia la vogliono anche loro.” Forse Asciutti, che pure è Presidente della Commissione Istruzione e che sarebbe dovuto essere Relatore del DDL in Aula se la Presidenza del Senato non avesse impedito alla sua Commissione di esprimersi sul DDL, non sa che da anni i ricercatori in quasi tutti gli Atenei votano tutti per il rettore. Invece meno difussa è la partecipazione di tutti i ricercatori ai Consigli di Facoltà, in particolare negli Atenei dove più ‘importanti’ sono le Facoltà di Giurisprudenza (Napoli, Roma 1, Torino). Insomma, la CRUI è ‘sotto pressione’ da parte di chi ritiene che essa non difenda gli interessi di quella lobby accademica che ha sempre dominato sull’Università. Forse si teme che, come accaduto in Francia per molto meno, Rettori e Presidi facciano la scelta ‘dovuta’ per impedire che il DDL venga approvato definitivamente dalla Camera: dimettersi.

30 settembre 2005

Nota 1. Per il testo della legge approvata al Senato v. pag. 42 del resoconto della seduta pomeridiana del Senato del 28 settembre 2005:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=147879
Nota 2. Per la valutazione dei contenuti della legge v. documento dell’ANDU “A settembre mobilitazione per il ritiro del DDL”:
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 02 agosto 2005

Nota 3.

Due esempi.
La vigente norma sul CUN è stata inserita nel 1997 in una legge, la “Bassanini 2″, che ha per titolo “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo” (sic!): la norma è stata approvata all’interno di un maxi-emendamento su cui il governo di allora ha posto la fiducia.
L’autonomia finanziaria delle Università. è stata imposta all’Università nel 1993 all’interno di una legge “Finanziaria”.
Nota 4. Interventi di Galli della Loggia, Quagliarelloe Schiavone sul Riformista del 29.9.05:
Galli della Loggia. “Trent’anni di rivolte”:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/09/37454964.pdf
Quagliarello. “C’è un blocco da rimuovere”:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/09/37455019.pdf
Schiavone. “Non merita barricate”:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/09/37455019.pdf
Nota 5. A pag. 30 del resoconto stenografico della seduta pomeridiana del 28 settembre 2005 del Senato:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=147879
Nota 6. V. resoconto stenografico della seduta antimeridiana del 29
settembre 2005 del Senato:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=hotresaula&id=1&parse=no

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