UN MINISTRO INATTENDIBILE E PERICOLOSO === MINISTRO INATTENDIBILE DA DIMISSIONARE

Nei comunicati della CRUI e del MIUR sull’incontro del 30.9.04 tra la
Presidenza della CRUI e il ministro Moratti si legge in entrambi: “Di fronte alle VOCI ricorrenti secondo le quali il provvedimento potrebbe essere emanato in tempi ristretti, il Ministro ha ribadito che, ferme restando le PREROGATIVE DEL PARLAMENTO, non esiste alcuna volontà di soffocarne o di accelerarne forzatamente il percorso parlamentare, confermando la sua ampia disponibilità a PROSEGUIRE NEL CONFRONTO di merito sui punti in discussione compresi quelli al momento più controversi.”

Le “VOCI” sono in realtà la VOCE DEL MINISTRO. Infatti si legge sul Corriere della Sera del 15.9.04: “Letizia Moratti ha risposto all’appello (per un provvedimento stralcio sui concorsi, ndr) indirettamente, incontrando i presidenti e i membri della maggioranza delle commissioni Cultura. Il ministro ha chiesto che il provvedimento sia discusso in TEMPI BREVI. I parlamentari hanno messo a punto le ultime modifiche. Non ci sarà una legge sui concorsi, come chiedeva l’appello, ma tutto il provvedimento subirà un’ACCELERAZIONE.” E più oltre “La Camera potrebbe approvare la riforma e quindi le nuove regole sui concorsi ENTRO OTTOBRE, prima della Finanziaria, ed ENTRO LA PRIMAVERA potrebbe farlo il Senato.” Contro l’accelerazione dell’iter parlamentare, già iniziata con il “golpe di luglio”, cioè con l’approvazione del DDL il 31 luglio da parte della Commissione Cultura della Camera, si sono espressi duramente tanti Senati Accademici, decine di Consigli di Facoltà e di Corso di Laurea, le Organizzazioni della docenza, innumerevoli Assemblee di docenti e il Coordinamento dei ricercatori .

“LE PREROGATIVE DEL PARLAMENTO” il Ministro ha recentemente mostrato di non rispettarle per niente. A denunciarlo è stata l’on. Napoli (AN) che nella seduta del 27.7.04 della Commissione Cultura ha preso “atto, alla luce dei pareri espressi dal relatore e dal Governo, che non vi è ALCUN MARGINE per l’accoglimento di proposte di modifica provenienti dai gruppi parlamentari, che siano di maggioranza o di opposizione: ancora una volta, ci si trova avanti a una vera e propria ‘BLINDATURA’ di un provvedimento di fondamentale importanza per il paese.” La stessa Deputata “Sottolinea la gravità e l’arbitrarietà della posizione di chiusura del Governo, ritenendo che il comportamento seguito leda gravemente le prerogative del Parlamento” (dal resoconto della seduta). Alla denuncia della Napoli si sono poi associati i Deputati dell’Opposizione.

“PROSEGUIRE NEL CONFRONTO ecc.” Questa frase (sempre la stessa!) è stata ripetuta continuamente dal Ministro da circa UN ANNO E MEZZO. La disponibilità al confronto il Ministro l’aveva solennemente annunciata, già nella primavera dell’ANNO SCORSO, nel primo incontro con le Organizzazioni della docenza. E così in tutti gli incontri successivi, fino a quando le Organizzazioni si sono rifiutate di continuare ad assistere a quella FARSA. Il Ministro, infatti, aveva nel frattempo fatto presentare dal Governo un DDL che non accoglieva NESSUNA delle richieste avanzate sia dalle Organizzazioni della docenza che dal mondo universitario e, successivamente, non ha proposto ALCUNA modifica. Lo stesso Ministro ha fatto anzi peggiorare il testo del DDL dalla Commissione Cultura nel luglio scorso, e questo nonostante una mobilitazione senza precedenti che aveva visto uniti contro il lo stesso DDL professori, ricercatori, precari e studenti, e aveva registrato anche la presa di posizione di numerosi Organi accademici. Oggi, di fronte all’attuale mobilitazione, cresciuta in qualità e quantità, di tutto il mondo universitario che chiede al Ministro di RITIRARE un DDL letale per l’Università e dannosissimo per il Paese, il Ministro promette (minaccia) di “proseguire nel confronto”, anziché annunciare il RITIRO del provvedimento. Siamo di fronte a un Ministro inattendibile e pericoloso che va DIMISSIONATO subito per il bene dell’Università e del Paese

LA PRESIDENZA DELLA CRUI

Nel comunicato della CRUI si legge che nell’incontro, “la delegazione CRUI ha sottolineato, come esso (il DDL, ndr) abbia suscitato per ALCUNI aspetti, reazioni fortemente negative negli atenei fino alla proclamazione in VARI di essi dello stato di agitazione.”
Il mondo universitario, compresi numerosi Senati Accademici e quindi anche i Rettori che li presiedono, si è in realtà espresso contro TUTTI gli aspetti del provvedimento, giudicato NEL SUO COMPLESSO inaccettabile e inemendabile. E ad essere in agitazione non sono “vari” Atenei, ma ormai la MAGGIORANZA degli Atenei statali, dove sta crescendo una tensione che, per l’irresponsabilità del Governo e di quella lobby accademica trasversale che ne ispira le scelte e i comportamenti, potrebbe portare al blocco completo dell’attività didattica. La Presidenza della CRUI, nell’incontro con il Ministro, non ha manifestato “sconcerto e preoccupazione”, espressi il 15.9.04 nel documento del Comitato di Presidenza della CRUI, che giudica “inaccettabili o velleitarie e inapplicabili” le previsioni del DDL e, tra l’altro, “reputa inammissibili e anche eticamente inaccettabili” le ‘cattedre aziendali’, auspicando “soluzioni non improvvisate”. In questo modo la Presidenza della CRUI non ha rappresentato le richieste del mondo universitario e, sminuendo la portata della mobilitazione in corso, non aiuta un movimento in forte crescita che sta battendosi nell’interesse di tutta l’Università e del Paese.

2 ottobre 2004

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