La laurea bonsai di Guerzoni

Consigliamo a tutti, ma soprattutto agli strenui difensori del ‘3 + 2′, di leggere l’articolo “Guerzoni: laurea bonsai per ridurre l’abbandono”, comparso su “Italia Oggi” del 5 luglio 2004 (nota 1). 

L’articolo inizia:
“Ora che il ciclo di studi universitari è più ristretto, lo sono anche i contenuti? In altre parole, è possibile mantenere elevato il livello di preparazione dei laureati italiani, pur in un’ottica di riformulazione concentrata delle materie di studio? A rispondere è Luciano Guerzoni, professore universitario ed ex sottosegretario con delega all’università dei governi che si sono succeduti dal 1996 al 2001, periodo durante il quale sono iniziati i lavori di riforma della didattica universitaria, secondo cui i nuovi moduli sono a discapito dell’approfondimento.

<<La stortura risiede nel tentativo di compattare in tre anni conoscenze articolate su quattro o cinque anni. Questo ha determinato una distorsione in quello che è stata l’essenza della riforma. Se i saperi sono tagliati non viene fuori una nuova laurea coerente ma una laurea bonsai>>, spiega Guerzoni. A essere preso di mira è il mondo accademico. <<Le logiche che portano a un appiattimento dell’asse culturale hanno a che fare non tanto con l’impianto normativo della riforma ma con la pretesa, da parte dei docenti, di impegnarsi più sulla quantità che sulla qualità cercando di salvare ogni disciplina nei tre anni.>>”

Guerzoni descrive bene gli effetti devastanti del “3 + 2″, però la colpa, naturalmente, non è di chi ha imposto dall’alto una riforma affrettata (nota 2) e non condivisa, ma la colpa è invece del ‘popolo’ dei docenti, incapace di “adeguare l’Università italiana a quella europea”, come si propagandava allora per convincere i tanti riottosi docenti provinciali. Un’Europa che ora viene usata “al contrario”: la bontà della riforma sarebbe attestata dal fatto che gli altri Paesi europei si stanno adeguando all’Italia. Guerzoni, alla fine dell’articolo, si consola affermando: << I lati positivi che sono già emersi risiedono nel fatto che si stanno sfornando laureati più giovani, che è ciò che chiede il mercato.>> Insomma, la laurea triennale è pessima, ma i laureati triennali sono più giovani, come mercato comanda. Ci sarebbe da rimanere esterrefatti, se non fosse più che nota e, purtroppo, largamente sperimentata, l’approssimazione e la superficialità con le quali la lobby trasversale di potenti professori gestisce da decenni le ‘cose’ universitarie, disponendo dei maggiori quotidiani, condizionando pesantemente il Parlamento e ‘utilizzando’ una CRUI alla quale si è sempre più dato spazio a discapito del CUN. Ed è stato proprio Guerzoni, con un suo decreto, a decidere, contro le richieste dei Sindacati confederazioni e di quasi tutte le altre Organizzazioni della docenza, l’attuale composizione corporativa e frammentata del CUN e a ‘validare’ poi una composizione che è diventata sempre più illegittima per il cambio di fascia della maggioranza dei suoi componenti. Dopo aver svuotato il CUN di qualsiasi peso politico, Guerzoni fa ora parte della “lobby trasparente” TreeLLLe che ha come compito dichiarato quello di fare “assumere la Conferenza dei rettori (Crui) quale referente per la consultazione, il confronto e la verifica del consenso sulle più rilevanti scelte di governo del sistema”, visto che “il CUN è la rappresentazione delle aggregazioni disciplinari e delle corporazioni e sottocorporazioni accademiche” (nota 3). Ben fatto!

6 luglio 2004

= Nota 1. Per il testo completo dell’articolo:
http://www.unipi.it/ rassegna/archivio/ 2004/07/26183097.pdf

= Nota 2. Tra l’altro, era fin troppo ovvio che non si sarebbe potuto avviare un riforma di tale portata senza la preventiva, o almeno contestuale, riforma dello stato giuridico della docenza, come aveva avvertito lo stesso Gruppo ministeriale sull’autonomia didattica presieduto da Guido Martinotti:
“Il gruppo di lavoro è cosciente che molti altri elementi costituiscono materie che vanno regolate in un quadro di contemporaneità e di coerenza. Per quanto riguarda lo stesso ambito universitario, vanno considerati lo stato giuridico del corpo docente, .” (dalla Presentazione del Rapporto finale dell’ottobre 1997 del Gruppo:
http://www.murst.it/ progprop/autonomi/ autonp.htm)

= Nota 3. La Fondazione TreeLLLe prevede di svolgere “attività di lobby trasparente al fine di diffondere dati e informazioni, promuovere le tesi presso i decisori pubblici a livello nazionale e regionale, i parlamentari, le forze politiche e sociali, le istituzioni educative affinché le proposte di TreeLLLe influenzino le azioni di governo e si trasformino in sperimentazioni concrete.”

La TreeLLLe è un’Associazione di cui fanno parte, tra gli altri, Fedele Confalonieri, Luigi Abete, Sabino Cassese, Adriano De Maio, Tullio De Mauro, Giuseppe De Rita, Umberto Eco, Luciano Guerzoni, Angelo Panebianco, Sergio Romano, Umberto Veronesi, Giuliano Ferrara, Domenico Fisichella, Franco Frattini, Ezio Mauro, Luciano Modica, Andrea Ranieri, Fabio Roversi Monaco, Marcello Sorgi, Piero Tosi, Giuseppe Valditara. In: http://www.associazione treelle.it/

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