Camera. Terza fascia

Nell’apprezzare l’impegno coerente del Relatore e di tutti i Gruppi della Commissione per istituzione della terza fascia prima della riforma complessiva della docenza universitaria, si sottolinea ancora una volta che è indispensabile prevedere la trasformazione dell’attuale ruolo dei ricercatori nella terza fascia. Infatti, la previsione di una qualsiasi prova per il passaggio degli attuali ricercatori in questa fascia non è
accettabile visto che non verrebbero cambiate le attuali mensioni e l’attuale retribuzione.
A questo proposito si ricorda quanto affermato dalla CRUI nel suo “Parere sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari”, approvato il 23.9.03: “Per elementari ragioni di equità, appare doveroso riconoscere agli attuali ricercatori la qualifica di professore di terza fascia.”

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dal Resoconto sommario della seduta di martedì 7 ottobre 2003 della Commissione della Cultura della Camera:

Terza fascia dei professori universitari. C. 1363 Angela Napoli, C. 1751 Angela Napoli, C. 2018 Ranieli, C. 2469 Titti De Simone, C. 3022 Grignaffini e C. 3277 Carrara.
(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1° ottobre 2003.

Franca BIMBI (MARGH-U) giudica apprezzabile lo sforzo compiuto dai deputati presentatori delle proposte di legge in titolo, con le quali viene definita la terza fascia dei professori universitari a partire dai ricercatori. Si dichiara quindi abbastanza favorevole al mantenimento della terza fascia dei professori universitari anche per garantire ai giovani ricercatori la possibilità di entrare nell’ambito della docenza universitaria.
Per quanto riguarda le forme di reclutamento dell’università, ritiene che i concorsi universitari siano degli indicatori obiettivi della qualità, soprattutto con riferimento al settore della ricerca. Nell’esprimere l’auspicio che vengano apportati taluni miglioramenti delle proposte di legge in titolo, osserva che, riguardo ai ricercatori che hanno già svolto attività di insegnamento, non sia necessaria una verifica da
parte del consiglio di facoltà. Nel lamentare l’inadeguatezza della presenza femminile ai vertici delle
istituzioni universitarie, richiama il caso di due ricercatrici italiane che sono state nominate di recente direttrici di taluni dipartimenti negli Stati Uniti d’America ed in Inghilterra.
Riguardo alla trasformazione degli assegni e delle borse di ricerca in contratti di ricerca e avviamento all’insegnamento a tempo determinato, si dichiara contraria al contratto di avvio all’insegnamento che, a suo avviso, rappresenta un passo indietro. In conclusione, sottolinea l’esigenza di vincolare gli atenei a riservare una quota consistente di posti ai giovani ricercatori.

Andrea MARTELLA (DS-U) sottolinea preliminarmente la necessità di una rapida approvazione di un provvedimento in materia, che è atteso ormai da lunghissimo tempo. Ritiene fondamentale chiarire il ruolo del ricercatore anche alla luce del processo di trasformazione in atto nel mondo universitario. Ritiene inoltre opportuno procedere successivamente ad un riordino complessivo della docenza universitaria.
Evidenziato il ruolo fondamentale svolto dai ricercatori, ribadisce l’esigenza di una rapida approvazione di un provvedimento in materia in modo da garantire una configurazione giuridica adeguata a quella categoria.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l’esame preliminare.

Paolo SANTULLI (FI), relatore, intervenendo il sede di replica, propone di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto, nell’ambito del quale svolgere talune audizioni informali.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

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