Statuto Unipa – SAGUNTO E IL PARLAMENTO

ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari

Statuto dell’Università di Palermo

SAGUNTO E IL PARLAMENTO

Oggi sono state rese note le sentenze definitive sullo Statuto dell’Università di Palermo emesse dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Sicilia (CGA), organo equivalente al Consiglio di Stato.

Con queste sentenze è annullato lo Statuto votato all’unanimità dal Senato Accademico Integrato (SAI), sono cancellati tutti gli Organismi eletti sulla base dello Statuto (anche il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione) ed è imposta la riconvocazione del SAI eletto oltre 7 anni fa che è chiamato ad attenersi a quanto contenuto in un Decreto ministeriale dell’autunno del 1995 che giudicava illegittima qualsiasi norma dello Statuto dell’Università di Palermo in materia di composizione degli organi e di elettorati che si discostasse anche di poco da quanto previsto da una legge del 1980 (DPR 382/80); un “Decreto speciale” per l’Università di Palermo visto che identiche norme presenti negli Statuti di tanti altri Atenei lo stesso Ministero, prima e dopo, le ha invece giudicate legittime.

Quel gravissimo atto di arbitrio accademico-ministeriale, fino ad ora rimasto impunito, è stato allora denunciato anche in interpellanze presentate da Parlamentari appartenenti a tutti i Gruppi politici e proprio su quell’atto sono stati basati gli innumerevoli ricorsi, con le connesse sentenze del TAR e del CGA, che hanno paralizzato l’Ateneo di Palermo per oltre 4 anni.

Dopo quanto accaduto nell”Università di Palermo – dove lo Statuto è riscritto dai Tribunali amministrativi secondo le richieste dei ricorrenti – e dopo quanto prodotto da una sentenza del Consiglio di Stato che ha stravolto lo Statuto dell’Università di Perugia e tiene bloccato quello dell’Università di Roma 1, è del tutto evidente come l’autonomia statutaria degli Atenei sia inesistente.

L’intervento devastante della magistratura amministrativa, richiesto da quanti sanno far prevalere il “loro diritto” su quanto deciso democraticamente dagli Organismi previsti dalla Legge, rende oggi illegittimi gli Statuti di tutti gli Atenei italiani.

E’ ormai chiaro che solo l’intervento del Parlamento può ripristinare la partecipazione democratica di tutte le componenti alla gestione degli Atenei e può salvaguardarli dagli effetti devastanti delle sentenze amministrative.

In questa direzione è importantissima e urgente l’approvazione della legge istitutiva della terza fascia dei professori universitari (A.C. 5890) nel testo approvato dalla Commissione Cultura della Camera con l’aggiunta di una norma che assicuri l’autonomia statutaria agli Atenei per tutte le materie diverse da quelle relative alla composizione degli organi e agli elettorati (v. proposta sotto riportata).

Senza questo intervento del Parlamento è chiaro come nelle questioni universitarie sul Diritto e sulle Leggi prevarrebbe il potere “particolare” di una potentissima lobby accademico-politica che, con ogni mezzo e a tutti i costi, vuole salvaguardare i propri interessi.

18 ottobre 1999

PROPOSTA DI EMENDAMENTI AL PROGETTO DI LEGGE A.C. 5980

All’art. 5:

= Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Alla fine della lettera d) del comma 4 dell’articolo 16 della legge 9 maggio 1989, n. 168, sono aggiunte le seguenti parole: “Nelle medesime norme non è ricompresa, ai soli fini dell’elezione alle cariche accademiche, la disciplina delle limitazioni al cumulo di cariche e delle eventuali incompatibilità derivanti dall’opzione per il tempo pieno o definito. Non sono, inoltre, ricomprese la disciplina dell’eventuale unificazione dei corpi elettorali delle fasce dei professori e quella degli elettori attivi per il personale tecnico-amministrativo e per gli studenti”.

= Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Sono valide le norme degli Statuti di autonomia approvate dai Senati Accademici Integrati di cui al comma 1 dell’articolo 16 della Legge 9 maggio 1989, n. 168, non in contrasto con quanto consentito dalla presente legge.

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